L'impiego di persone svantaggiate ai sensi dell'articolo 14 e della legge 68/99 è un tema di grande valore, ma spesso di difficile comprensione, vediamo di approfondirlo insieme
Per chi giornalmente vive e lavora nell'ambito del sociale parlare di questi argomenti potrebbe essere un po' come parlare di carburatori con un meccanico, o di cacciaviti con un elettricista. Questi termini, però, potrebbero essere del tutto sconosciuti ai più, rendendo difficile la comprensione dei meccanismi che permettono alle Cooperative come Contatto di esistere ed impiegare così tante persone (delle quali molte svantaggiate, come ampiamente descritto in questo articolo), non solo in valle Serina, ma nell'intera valle Brembana e provincia di Bergamo.
Alla base di tutto c'è la legge 68/99: questa importante legge (consultabile qui), pubblicata in gazzetta ufficiale il 12 Marzo 1999 e contenente 23 articoli, regola il collocamento di persone disabili nel mondo del lavoro. Semplificando al massimo il contenuto (i giuristi ci scuseranno), il succo del discorso è questo: a seconda del numero di persone impiegate in una realtà (pubblica o privata), tra i dipendenti ci deve essere numero minimo di persone svantaggiate. In caso di realtà con più di 50 dipendenti la soglia minima di legge è fissata al 7%, se il numero di dipendenti è compreso tra 36 e 50 i lavoratori svantaggiati devono essere 2, se i dipendenti sono minori di 36 e maggiori di 15, il numero di lavoratori svantaggiati che devono essere impiegati scende a 1.
Su questo punto si innesta l'articolo 14 (consultabile qui) del decreto legislativo 276/2003 (e di conseguenza l'esistenza delle Cooperative B come la Contatto), che permette alle aziende di assolvere agli obblighi di assunzione di persone svantaggiate, esternalizzando lavoro a cooperative sociali di tipo B, fornendo loro commesse di lavoro. Facendo questo l'azienda, pur non assumendo direttamente personale svantaggiato, potrà conteggiare i dipendenti svantaggiati della cooperativa (dedicati a tali commesse) nel conteggio per adempiere agli obblighi della legge 68/99.
Contatto fa proprio questo: in virtù della legge 276/2003 impiega personale ed ottiene lavoro da aziende che hanno bisogno di ottemperare alle direttive della legge 68/99. Le cooperative B come la nostra quindi non sono solo un riferimento per persone svantaggiate, ma anche per tutte quelle aziende che hanno necessità di regolarizzare la loro posizione in termini di dipendenti disabili, andando magari anche in maniera molto semplice e veloce a sopperire ad altre necessità più pratiche, come quelle alle quali Contatto è in grado di rispondere: pulizie, assemblaggi, manutenzione del verde e tutti i nostri altri rami d'impresa, come si dice: "due piccioni con una fava".
Sperando di non avervi annoiato con troppe questioni legali, speriamo di avervi fatto capire (anche solo in parte) quali sono le radici normative che ci permettono di esistere.