Ottobre in Valle Brembana rappresenta da qualche anno il Mese della Salute Mentale ed è sinonimo di sensibilizzazione sui temi legati ai disturbi mentali e di lotta allo stigma.
Anche quest’anno l’iniziativa vede uniti enti, associazioni e cooperative attive nel settore con l’obiettivo di approfondire il tema tramite un programma di incontri ed eventi aperti a tutti e principalmente gratuiti. Un calendario vario che punta ad informare attraverso convegni, proiezione di film, spettacoli teatrali, mercatini, cene solidali, concorso fotografico…
La Contatto, cooperativa sociale attiva a Valpiana di Serina, partecipa dando il proprio contributo durante il convegno di martedì 10 ottobre presso la Green House di Zogno.
“Lavorare fa bene?” è la domanda che ci si porrà durante questo incontro. Noi proveremo a rispondere attraverso la nostra esperienza quotidiana: il lavoro delle persone svantaggiate all’interno della cooperativa.
Un intervento, il nostro, che si fa portavoce non solo della nostra realtà (Contatto Coop. Soc. Onlus), ma anche di altre cooperative impegnate nell’inserimento lavorativo: Cà Al del Mans di Lepreno (Serina) e Koinè di Almè.
Per stare bene è di centrale importanza la dignità della persona e senza dubbio il lavoro permette di raggiungerla da un lato tramite la valorizzazione della persona stessa e delle sue capacità, dall’altro grazie alla sensazione di utilità che l’attività restituisce. Ecco, quindi, che generare lavoro per chi si trova in una situazione di difficoltà può dare inizio ad un circolo virtuoso che non si limita all’esperienza lavorativa, ma si espande anche alle altre sfere del vissuto dell’individuo.
Le cooperative sociali risultano essere un buon tramite per il corretto inserimento lavorativo. Perché? Sono imprese e come tali sono professionali e puntano allo sviluppo economico, ma non sono particolarmente gerarchiche e ciò fa sì che si crei un clima di flessibilità ed ascolto favorevole all’integrazione; il tutto senza passare da competenze medico-riabilitative che ricondurrebbero alla realtà sanitaria l’ambiente lavorativo. In sintesi perché danno un senso di normalità, seppure tengano conto delle esigenze del soggetto.
Possiamo, quindi, affermare che l’operato di cooperative come quelle presentate, attive per l’inserimento lavorativo in vari settori -dall’assemblaggio elettromeccanico all’agricoltura biologica, dalla cucina al segretariato, ecc..- permette di dare sollievo alle persone occupate. Facendo poi un passo in più possiamo dire che rispondono ad un’ambizione più ampia: il reinserimento sociale. Il contatto che si crea tramite il lavoro tra persone in difficoltà e normodotate favorisce, infatti, la realizzazione di rapporti sociali più liberi dal pregiudizio.
Martedì 10 ottobre si entrerà nel dettaglio di questi temi, analizzando i processi di produzione del lavoro e le dinamiche del beneficio arrecato dal lavoro sia alla persona interessata che alla rete sociale; in particolare presentando l’esperienza delle cooperative Contatto, Cà Al del Mans e Koinè.
Il programma del convegno (come da locandina) prevede, inoltre, altri interventi interessanti a partire dall’introduzione tenuta dal responsabile dell’Ufficio di Piano, il quale si occupa delle politiche sociali della Valle Brembana. A seguire verranno trattati: i diritti del lavoro (Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro), gli inserimenti lavorativi in azienda (interventi di Confindustria e buone prassi come ad es. CMS Industries di Zogno), le prospettive (Provincia di Bergamo), le risorse e le criticità del lavoro per i disabili (Tavolo legge 133). Nel pomeriggio l’evento proseguirà con gruppi di lavoro per un’attività di approfondimento circa le normative (la partecipazione ai lavori offre crediti formativi gratuiti per gli Assistenti Sociali).
Vi aspettiamo martedì 10 ottobre presso la Green House a Zogno (via Locatelli 111).
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti!